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Rododendro e Azalea

Genere: Rhododendron.
Nome comune: Rododendro e Azalea.
Etimologia: dal greco “rhodon”, rosa e “dendron”, albero. Questo nome fu utilizzato per il genere da Linneo, nonostante i Greci chiamassero rhododendron l’oleandro.
Famiglia: Ericaceae.
Provenienza: Asia (Himalaya, Cina, Tibet, India, Birmania), Nuova Guinea, America settentrionale, Europa, Australia.

Azalea
Azalea – genere Rhododendron (foto www.agraria.org)

Descrizione genere: comprende circa 500 specie di arbusti e alberi, a foglie persistenti o decidue, rustici o delicati, comprendenti sia i rododendri propriamente detti (da alcuni autori considerati il sottogenere Eurhododendron) sia le azalee (indicate anche come sottogenere Azalea), prima considerate genere a parte. I primi possono dare origine ad arbusti di piccola taglia o ad alberi che raggiungono anche i 20 m. di altezza e presentano, nella maggior parte dei casi, foglie persistenti a margine intero che si formano all’apice dei germogli dell’anno. Le azalee si distinguono dai rododendri per la possibilità di presentare fogliame persistente, semipersistene o deciduo. Le foglie sono di solito più piccole, quasi sempre ruvide, a volte tomentose, a margine intero. Le azalee a foglie decidue sono particolarmente interessanti, perché rappresentano le uniche specie appartenenti al genere Rhododendron a foglia non squamosa. Generalmente in appartamento vengono coltivate le azalee sempreverdi, visto che quelle a foglie decidue sono rustiche e necessitano della coltivazione in piena terra.
La fioritura, vero elemento decorativo di questo genere, generalmente, va dalla fine della primavera all’estate. I fiori, apicali o ascellari, possono sbocciare isolati o riuniti in infiorescenze. Solitamente i fiori dei rododendri sono più grandi di quelli delle azalee. La forma può essere variabile (campanulata, imbutiforme, tubulosa, talvolta appiattita) come il colore (bianco, rosa, giallo, arancione, lavanda, viola, cremisi, porpora, scarlatto). I rododendri sono utilizzati in modo particolare per decorare giardini, ma possono essere coltivati con buoni risultati in vasi di dimensioni adeguate. Le azalee possono essere adatte alla coltivazione in piena terra (a. a foglia caduca o semi-persistente) o in vaso (a. a foglia persistente) in appartamento, serra, veranda, terrazzo.

RODODENDRO
Specie e varietà:
– R. aberconwayi
– R. augustinii
– R. auriculatum
– R. bullatum
– R. bureavii
– R. callimorphum
– R. calophytum
– R. caloxanthum
– R. campylocarpum
– R. campylogynum
– R. catawbiense
– R. ciliatum
– R. cinnabarinum
– R. concatenans
– R. concinnum
– R. crassum
– R. decorum
– R. fargesii
– R. fastigiatum
– R. ferrugineum
– R. forrestii
– R. fortunei
– R. glaucophyllum
– R. griersonianum
– R. hanceanum
– R. hippohaeoides
– R. hirsutum
– R. impeditum
– R. imperator
– R. lutescens
– R. orbiculare
– R. oreotrephes
– R. pemakoense
– R. racemosum
– R. radicans
– R. rubiginosum
– R. russatum
– R. saluenense
– R. sargentianum
– R. scintillans
– R. thomsonii
– R. trichostomum
– R. wardii
– R. williamsianum
– R. yakushimanum
– R. yunnanense

Per informazioni sulle singole specie: www.agraria.org/piantedavaso/rhododendron.htm

Rododendro
Rododendro – genere Rhododendron (foto www.agraria.org)

Temperatura: sono piante rustiche che sopportano anche qualche grado sotto lo zero. Temono, però, le gelate primaverili e le posizioni esposte a venti freddi. Alcune specie per contro tollerano meglio il freddo e i venti freddi. Non tollerano temperature invernali al di sopra di 15 °C.
Luce: posizione ombreggiata o semiombreggiata, comunque riparata dal troppo sole. Alcune specie tollerano anche i raggi diretti del sole e i venti freddi.
Annaffiature e umidità ambientale: annaffiare abbondantemenete in primavera-estate; ridurre le somministrazioni in autunno-inverno. Sarebbe preferibile utilizzare acqua non calcarea (ad esempio piovana). Nel caso questo non sia possibile, basta aggiungere all’acqua del sequestrene per tre volte, in estate. L’umidità ambientale dovrebbe essere alta e, nel nostro paese, può diventare un problema in estate, quando risulta più difficile mantenere il clima fresco, umido e arieggiato. In ogni caso saranno di giovamento spruzzature del fogliame con acqua non calcarea.
Substrato: terreno non calcareo, a pH tendenzialmente acido (4,5-5,2) di medio impasto, sciolto. Terreni troppo calcarei o compatti possono essere corretti con l’aggiunta di torba e/o terriccio di foglie. In vaso utilizzare una miscela a base di terra di foglie di faggio, di quercia e di castagno (lasciando nel terreno gli zeccoli più grossi per rendere il terreno più arieggiato), terra di erica e torba, con aggiunta di aghi e rametti di conifere. I rododendri non hanno bisogno di molta terra, ma vogliono intorno parecchia aria.
Concimazioni ed accorgimenti particolari: eliminare i fiori appassiti facendo attenzione a non rovinare i nuovi germogli che si formano sotto gli apici fiorali. Per quanto riguarda le concimazioni, è sufficiente una somministrazione con prodotto a lenta cessione (tipo Osmocote per acidofile) a inizio primavera.
Moltiplicazione: si possono ottenere nuovi esemplari per seme, talea e propaggine a seconda della specie. La semina (utilizzabile solo per le specie botaniche e non per gli ibridi orticoli)si pratica in febbraio-marzo, in terrine riempite con una miscela di torba e sabbia mantenuta umida, sotto copertura di vetro (avendo cura di arieggiare di tanto in tanto per evitare il formarsi di un ambiente asfittico) e alla temperatura di 14-16 °C. Per le semine effettuate in marzo-aprile basta un cassone freddo ombreggiato o una serra fredda. I semi devono essere ricoperti con un sottile strato di sabbia sia durante la semina che subito dopo la germinazione. Le piantine devono essere ripecchettate, in vassoi o terrine (riempiti con un miscuglio di terriccio di foglie, torba e sabbia in parti uguali), alla distanza di 2-3 cm. l’una dall’altra, non appena si siano formate le prime due foglie vere. Devono essere tenute in posizione ombreggiata e riparata: potranno essere portate all’aperto solo in estate. Il trapianto definitivo potrà essere effettuato nell’aprile dell’anno successivo. La propaggine può essere effettuata in qualsiasi periodo dell’anno, interrando parzialmente i rami giovani e flessibili, che si trovano alla base della pianta, sotto uno strato di 5-8 cm di terriccio. Per facilitare la radicazione, la porzione di fusto interrata deve essere incisa longitudinalmente. La porzione che invece fuoriesce dal terreno dovrà essere fissata a un tutore per mantenerla eretta. I nuovi esemplari potranno essere staccati dalla pianta madre dopo due anni. I rododendri possono essere moltiplicati anche utilizzando talee erbacee, in estate, in posizione ombreggiata o talee semi-legnose, in inverno alla temperatura di 16-18 °C. In entrambi i casi le porzioni di ramo (lunghe 5-8 cm. e provviste di una pezzetto di corteccia del ramo portante alla base) dovranno essere messe a radicare in terriccio di castagno o in un miscuglio di torba e sabbia, mantenuto umido. Per facilitare la radicazione (che di solito avviene nel giro di tre settimane) si possono utilizzare prodotti rizogeni. Le talee attecchite dovranno essere trapiantate in vasi di 5-8 cm. di diametro e dovranno essere tenute sotto vetro fino all’aprile successivo, quando dovranno essere spostate in vasi di 7-8 cm. Il trapianto definitivo si effettua in settembre-ottobre o in marzo, avendo cura di tenere il colletto della pianta a livello del terreno e preparando subito dopo una pacciamatura con torba o terra di castagno. Di solito non presenta complicazioni, per la compattezza dell’apparato radicale che caratterizza le specie appartenenti a questo genere.
Potatura: non richiedono una potatura regolare. Quando le piante sono troppo cresciute è consigliabile spostarli in spazi adeguati, piuttosto che sottoporli a potature non necessarie. Esemplari giovani poco ramificati, invece, miglioreranno in seguito a una cimatura, che ne favorirà lo sviluppo. Esemplari invece cresciuti disordinatamente potranno essere riportati a una forma armonica tagliando tutti i rami a 30 cm. dal terreno, in primavera.
Malattie, parassiti e avversità:
– Foglie e boccioli che diventano marroni e appassiscono: temperatura troppo alta e annaffiature insufficienti.
– Gemme che rimangono verdi e fiori che non si sviluppano: terriccio saturo di acqua o esposizione della pianta a correnti di aria fredda.
– Oziorrinco: è un coleottero curculionide che si manifesta con caratteristiche erosioni a forma di semicerchio sul margine delle foglie. Sono attivi specialmente nelle ore notturne. Si possono combattere mettendo un telo sotto la pianta e scuotendola per far cadere gli insetti proprio nelle ore notturne oppure utilizzando un insetticida specifico.
– Ragnetto rosso: acaro che si sviluppa facilmente in ambienti caldi e secchi. Si manifesta con la comparsa di macchie gialle sulle foglie e ragnatele sulla pagina inferiore delle stesse. Se ne può prevenire l’attacco spruzzando le foglie e mantenendo alta l’umidità ambientale (ad esempio ponendo la pianta su una terrina riempita di ciottoli tenuti sempre bagnati, facendo attenzione  che l’acqua non raggiunga mai il fondo del vaso). Si combatte con prodotti acaricidi.

AZALEA
Specie e varietà:
– R. albrechtii
– R. arborescens
– R. atlanticum
– R. calendulaceum
– R. indicum
– R. kampferi
– R. kiusianum
– R. luteum
– R. occidentale
– R. quinquefolium
– R. reticulatum
– R. schlippenbachii
– R. simsii o Azalea indica
– R. vasey
– R. viscosum

Per informazioni sulle singole specie: www.agraria.org/piantedavaso/rhododendron.htm

Ibridi
Esiste un gruppo ampio numero di ibridi a foglie di forma oblungo-ellittica persistenti (di colore verde scuro) o decidue (di colore verde chiaro). Vengono suddivisi in 11 gruppi:
– I gruppo: comprende rododendri a foglie persistenti, variabili per dimensioni e colore dei fiori (di solito grandi da 3 a 8 cm.). Derivati in modo particolare dalle specie asiatiche, se ne trovano di totalmente rustici e di semirustici, sensibili alle gelate tardive.
– II gruppo: comprende rododendri sempreverdi e rustici derivati dalle specie asiatiche, americane e europee. Si sviluppano fino a 3-5 m. di altezza e, tra la fine di maggio e la fine di giugno, producono fiori tubulosi, larghi 5-8 cm., di tutti i colori.
– III gruppo: è formato da rododendri meno rustici, adatti alla coltivazione all’aperto solo in zone a clima mite, mentre in quelle a clima rigido si ricorre alla serra fredda per tutto l’anno o almeno da ottobre a primavera. Raggiungono l’altezza di 1,2-1,8 m. e presentano fiori campanulati, larghi 5-8 cm., in varie tonalità di colore e tutti profumati, che compaiono tra aprile e maggio (anticipata di un mese nelle coltivazioni in serra).
– IV gruppo o Azaleodendron: comprende ibridi ottenuti dall’incrocio tra azalee e rododendri. Sono piante rustiche a foglie semipersistenti o decidue. Tra questi merita di essere nominato “Glory of Littleworth” ibrido arbustivo che si sviluppa fino a 1,2 m. di altezza e 1,8 m. di larghezza e, in maggio, produce fiori larghi 5-8 cm., imbutiformi, di colore giallo-crema con una macchia arancione.
– V gruppo o Azalee Ghent: è formato da ibridi, provenienti dall’America nord-orientale, ottenuti da R. luteum, tutti rustici, a foglie decidue. Si sviluppano fino a 1,5-2 m. di altezza e, in maggio-giugno, producono fiori tubulosi, allungati, di varie tonalità di colore, spesso profumati.
– VI gruppo o Azalee Mollis: comprende arbusti a foglie decidue  ottenuti dall’incrocio tra R. molle e R. japonicum. Di solito, si sviluppano fino a 1,5 m. o più di altezza e presentano foglie lanceolate, lineari, tomentose e ruvide, che in autunno assumono tonalità variabili dall’arancione al rosso scarlatto. All’inizio di maggio producono fiori imbutiformi, larghi 5-6 cm., di varie tonalità di colore.
– VII gruppo: comprende ibridi ottenuti incrociando gli esemplari del gruppo “Ghent” con R. japonicum. Rustici e a foglie decidue, questi arbusti crescono fino a 2 m. di altezza. In maggio-giugno producono fiori larghi 6 cm., di vari colori e profumati.
– VIII gruppo o Occidentali: è formato da ibridi ottenuti incrociando gli esemplari del gruppo di Azalee Mollis con R. occidentalis. Queste azalee, che si sviluppano fino a 2-2,5 m. di altezza e 2,5-3 m. di larghezza, presentano foglie decidue e fiori imbutiformi, delicatamente colorati e profumati, larghi 5-8 cm. La fioritura avviene tra maggio e giugno.
– IX gruppo o Exbury o Knap Hill: comprende azalee, ottenute dall’incrocio tra R. luteum, R. japonicum, R. molle e R. occidentalis, che raggiungono l’altezza di 1-2 m. Presentano tutti foglie decidue che allo stadio giovanile presentano delle belle sfumature bronzee e in autunno assumono varie colorazioni. Più tardivi degli ibridi Mollis, producono fiori imbutiformi di dimensioni maggiori.
– X gruppo o Kurume: comprendono azalee sempreverdi provenienti dal Giappone e ottenute dall’incrocio tra R. kiusianum e R.kaempferi. Più delicate di quelle a foglie decidue, necessitano di esposizioni riparate dai venti freddi e dal sole mattutino. Si sviluppano fino a 1-1,2 m. di altezza e 1,5-2 m. di larghezza e presentano foglie piccole e lucide. In aprile maggio producono fiori imbutiformi larghi 2-4 cm.
– XI gruppo: comprende ibridi sempreverdi, provenienti da Europa e America, delicati che, come i precedenti, necessitano di esposizioni riparate dai venti freddi e dal sole mattutino. Si sviluppano fino a 1-1,2 m. di altezza e, in maggio, producono fiori imbutiformi, larghi 5-8 cm., di varie tonalità di colore.

Azalea
Azalea – genere Rhododendron (foto www.agraria.org)

Temperatura: la temperatura minima invernale non deve essere inferiore a 7-12 °C.
Luce: posizione molto luminosa, ma al riparo dai raggi diretti del sole.
Annaffiature e umidità ambientale: annaffiare abbondantemente in primavera-estate; ridurre le somministrazioni in autunno-inverno, specie se le temperature si abbassano notevolmente. Bisogna evitare i ristagni d’acqua e quest’ultima dovrebbe non essere calcarea, bensì piovana. L’umidità dovrebbe essere innalzata con nebulizzazioni e posizionando le piante su terrine contenenti ciottoli bagnati. L’aria troppo secca determina la caduta delle foglie e impedisce la schiusura dei boccioli.
Substrato: miscuglio di terra di castagno o di erica e torba, con aggiunta di sabbia, per aumentarne la scioltezza e la capacità drenante.
Concimazioni ed accorgimenti particolari: le azalee forzate, spesso non fioriscono l’anno successivo, ma a distanza di due anni e nel normale periodo di fioritura. Questa in ogni caso viene favorita da un inverno mite (ma non troppo caldo) seguito da alcuni giorni di freddo (aventi il compito di risvegliare le gemme dormienti) e infine da temperature miti (che assicureranno una fioritura facile e abbondante). Dalla primavera avanzata all’autunno le azalee potranno essere portate all’aperto. All’arrivo dei primi freddi dovrebbero essere riportate in luogo protetto, meglio se non molto riscaldato.
Moltiplicazione: vale quello che è stato scritto per il Rododendro.
Potatura: vale quello che è stato scritto per il Rododendro.
Malattie, parassiti e avversità: vale quello che è stato scritto per il Rododendro.

Atlante delle piante da vaso: www.agraria.org/piantedavaso.htm