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Il Cavallo del Catria tra passato e futuro

di Gianni Marcelli

Cavallo del Catria
Delfino, stallone del Catria (proprietario Gianni Marcelli)

“Il Cavallo del Catria” trae il nome dalla zona di origine, il monte Catria appunto nell’Appennino umbro marchigiano. E’ un’area per certi versi incontaminata, dove ancora si possono vedere cose che forse non esistono più in altre zone d’Italia, o se esistono sono veramente marginali.
Ci sono i cosiddetti “cavallari”, o meglio boscaioli che basano la loro economia sul taglio, controllato, della legna dai boschi del monte e che da sempre usano i cavalli e i muli per “smacchiare”, cioè per portare la legna dal punto del taglio al punto di raccolta dove viene caricata sui camion per il successivo trasporto.
A primavera il monte è un brulicare di “imbasciate”, così si chiamano i gruppi di muli e cavalli a disposizione di ogni “cavallaro” per il trasporto a valle della legna, possono essere anche dieci, quindici animali per ogni cavallaro che in fila indiana risalgono le coste del monte per arrivare al punto del taglio e in testa c’è sempre un cavallo che fa da collante del gruppo. E’ poi bello vedere gli animali carichi di legna scendere da soli fino al punto di raccolta, il “cavallaro” scenderà con l’ultimo animale che è quasi sempre, appunto, un cavallo.
E’ un mondo antico, perduto, che sa di odore di cavalli anziché di nafta, che sa di aria pulita, di gente dallo sguardo diretto e dalla faccia chiara e schietta, spesso schiva verso gli altri, apparentemente scontrosa.
E’ questa un’attività vecchia di secoli e immutata nel tempo. Ed è in questo contesto che si è forgiata nel tempo la razza del Catria. Un cavallo che ha pagato e paga ancora un tributo pesante all’economia della zona in termini di sudore e, ahimé, anche di carne per il sostentamento delle genti della zona.
L’allevamento è fatto brado sui pascoli del monte (e questo contribuisce, insieme all’attività dei boscaioli, a mantenere “vivo” il monte e quindi a preservarlo) dove gli animali passano tutto l’anno, in alto durante la buona stagione e più in basso durante gli inverni a volte veramente duri della zona. E’ così che si è mantenuta la grande rusticità della razza, la sicurezza di piede, la saggezza delle vecchie fattrici capo branco nello scegliere i posti migliori per la sosta e per il pascolo.
Gli animali scendono a valle ogni prima fine settimana di ottobre per l’annuale fiera e mostra mercato della razza: è allora che purtroppo ancora oggi molti puledri prendono la strada del macello mentre altri, più fortunati, vengono destinati alla riproduzione e altri ancora, per fortuna sempre più spesso, vengono selezionati per la sella, che è la vera grande vocazione di questa razza generosa e forte, ideale per il turismo equestre ma anche ottima per il lavoro in piano in quanto estremamente disponibile all’addestramento, pur vivendo per i primi due, tre anni quasi senza contatto con l’uomo.

Oggi, attraverso un programma allevatoriale curato dalle associazioni di razza e sostenuto anche dagli enti territoriali (Regione, Comuni, Provincia, Comunità Montana), è stato selezionato un nucleo di cavalle d’elite che, incrociate con i migliori stalloni, stanno dando prodotti ogni anno migliori nell’ottica del cavallo da sella.

Questi soggetti vengono presentati alle fiere di settore: Città di Castello, Tuscania, Verona, alla quale parteciperemo in novembre portando i due migliori stalloni che saranno presentati sellati (la selezione degli stalloni è fatta valutando sia l’aspetto morfologico che la disponibilità all’addestramento)  più altri soggetti addestrati.

E’ così che questa razza ancora poco conosciuta ha iniziato un nuovo viaggio che ha come destinazione la valorizzazione delle sue doti di cavalcatura per far godere appieno del piacere di un animale docile, addestrabile, pronto alle richieste del cavaliere, sicuro di piede, affidabile, di grande soddisfazione per chi lo monta.

STANDARD DI RAZZA
1) AREA DI ORIGINE
: massiccio del Monte Catria (zona dorsale centro-appenninica e zone collinari limitrofe).
2) ATTITUDINE: cavallo da servizio (idoneo per la sella, lavori agricoli e tiro leggero) per la produzione di muli e per la produzione di carne.
3) CARATTERI TIPICI:
a) Mantello: sono ammessi baio, morello e sauro; obbligatorio il mantello baio o morello per i riproduttori maschi.
b) Conformazione:
testa:  leggera, con profilo preferibilmente rettilineo
collo:  ben proporzionato al tronco
spalla:  mediamente inclinata e muscolosa
garrese:  mediamente largo, lungo e rilevato
dorso:  largo, ben sviluppato, ben diretto
lombi:  ampi, brevi e ben attaccati
groppa:  larga, mediamente lunga e ben inclinata
petto:  largo, ben disceso e muscoloso
torace:  ampio e profondo
arti:  asciutti, con stinco e pastorale preferibilmente corti
articolazioni:  ampie, spesse e asciutte
andature:  mediamente ampie e rilevate
appiombi:  regolari
piede:  largo e solido
c) temperamento: medio grado di nevrilità
d) altre caratteristiche: animale sobrio, robusto, rustico, idoneo allo sfruttamento di pascoli.

Delfino, stallone del Catria (proprieta' Gianni Marcelli)
Delfino, stallone del Catria (proprietario Gianni Marcelli)

Il Registro Anagrafico del CAVALLO DEL CATRIA è tenuto dall’Associazione Allevatori Cavallo del Catria cha ha sede presso l’APA Pesaro – Via Campanella, 1 – 61032 Fano (PS), tel 0721 862577, fax 0721/863630, Mail: cavallodelcatria@indi.it. Sito Internet www.cavallodelcatria.it). Esiste anche un altro sito: www.cavallodelcatria.net gestito dal comune di Cantiano.

Gianni Marcelli con Delfino alla Fieracavalli 2006
Fieracavalli 2006 – Gianni Marcelli in sella a Delfino

Gianni Marcelli, prestato al mestiere di Dirigente d’azienda, è un appassionato allevatore di cavalli, in particolare del Catria.