La lenticchia nera di Leonforte, o dei Monti Erei come spesso viene anche chiamata, è una delle varietà locali di Lens esculenta, Moench (o Lens culinaris, Medik), presente sin da tempi antichissimi nel territorio dell’entroterra siciliano (Leonforte e paesi viciniori).  Si tratta di un ecotipo locale che, come indica il nome, presenta una colorazione nera del tegumento che avvolge l’endosperma che si presenta a volte con colorazioni rossastre e a volte color panna… Continua >>>

Angelo Calì, dottore agronomo e appassionato agricultore, è titolare di azienda agricola nell’entroterra siciliano, con indirizzo prevalente nella produzione di cereali (frumento duro) e legumi tipici (fava larga di Leonforte, lenticchia nera di Leonforte, ceci, compreso il cece nero siciliano, e cicerchia – impiegati anche, come sfarinati, nella preparazione di un tipico misto legumi per polenta).

Negli ultimi anni l’industria agroalimentare ha sempre più sviluppato ed approfondito l’utilizzo dell’analisi sensoriale, affiancandola alle più tradizionali e classiche analisi chimico-fisiche; è uno strumento per valutare la qualità sia delle materie prime che del prodotto finito, per testare l’accettabilità di un prodotto già in vendita o in fase di sperimentazione da parte dei consumatori e per stimare la shelf-life… Continua >>>

Ezio Casali, iscritto all’Albo Provinciale degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati di Cremona, insegna presso l’Istituto Tecnico Agrario Statale “Stanga” di Cremona. Si occupa di autocontrollo, soprattutto negli agriturismi, e di agricoltura multifunzionale. 

Quando si ha a che fare con la grappa, come negli altri alimenti fermentati provenienti dalla filiera vitivinicola, fra i parametri delle materie prime da monitorare per ottenere un buon prodotto, sia dal punto di vista organolettico che qualitativo, occupa un ruolo di spicco ciò che orbita intorno alla vinaccia, materia prima senza la quale non sarebbe possibile ottenere la grappa. Per legge, la grappa può essere prodotta solo da distillati di vinaccia prodotta in Italia… Continua >>>

Mattia Turchi nasce a Bagno a Ripoli (Firenze) nel 1988. Laureato in Biotecnologie agro-industriali presso la facoltà di Agraria dell’Università di Pisa nel 2012, lavora da diversi anni nell’ambito delle fermentazioni, in particolare, di quella vinaria. Il suo grande interesse per la filiera alimentare fermentativa lo ha portato a intraprendere la via dell’homebrewing e quella della degustazione di distillati, diventando socio Anag nel 2014

Il diossido di zolfo (SO2), meglio noto con il nome di solforosa, è un prodotto impiegato dalla maggior parte delle aziende vitivinicole nella produzione dei vini. È comunemente impiegato sotto forma di metabisolfito del potassio K2S2O5 che in acqua produce anidride solforosa. La solforosa è principalmente utilizzata per la sua proprietà antiossidante, cioè è in grado di legarsi all’ossigeno attraverso la seguente reazione… Continua >>>

Marco Sollazzo, laureato in Tecnologie Alimentari ed Enologiche, Curriculum Viticoltura ed enologia presso la Facoltà di Agraria di Viterbo, ha conseguito la laurea magistrale in Scienze viticole ed enologiche interateneo presso la Facoltà di Agraria di Torino, discutendo la tesi “Valutazione delle condizioni analitiche del test di minicontatto e impiego di biopolimeri per la stabilizzazione tartarica dei vini”.

La cipolla bionda di Cureggio e Fontaneto è una cipolla coltivata nei comuni di Cureggio e Fontaneto d’Agogna, in provincia di Novara. Si tratta di una zona in prevalenza pianeggiante, che degrada dolcemente dalle colline (entrambi i comuni sono comunque parte del territorio delle colline novaresi) ed è stretta tra le acque del fiume Agogna da una parte e del torrente Sizzone dall’altra. “Terra d’acqua e di vino” come viene a volte definita in quanto posta idealmente a metà strada tra le colline storicamente ricche di vigneti e le risaie della “bassa”… Continua >>>

Paolo Leonardi, laureato in informatica, si occupa hobbisticamente di orticoltura ed è un produttore “semi-ufficiale” della cipolla di Cureggio in attesa di essere riconosciuto come produttore dal Presidio Slow Food.

Con il termine “private labels” si definiscono quei prodotti che vengono proposti al consumatore con il nome o con il marchio del distributore al posto di quello del produttore originario e commercializzati, di solito, nei punti vendita della GDO (per esempio i prodotti a marchio Coop, Esselunga ecc.); in media hanno un costo inferiore del 5-25% rispetto ai national brand… Continua >>>

Barbara Cortigiani, laureata in Economia e Commercio (curriculum Economia e Ambiente) presso l’Università degli Studi di Firenze. E’ iscritta al primo anno del corso laurea magistrale in Scienze dell’economia, curriculum Economia e Istituzioni delle Imprese.

L’autunno è la stagione del vino, ma anche di quella profumata bevanda alcolica, tutta italiana, che si chiama grappa. Dietro a questo termine, infatti, ci sono secoli di storia e di attività contadina, quando, nella povertà, si trovava il modo di non sprecare nulla e recuperare anche la vinaccia, ossia lo scarto del vino fatto di bucce e vinaccioli. Ed è proprio per recuperare la vinaccia che gli italiani hanno ideato apparecchi diversi dal resto del mondo… Continua >>>

Paola Soldi, laureata in chimica, è presidente della Federazione Anag, Associazione assaggiatori grappa ed acquaviti dal maggio 2014, dopo essere stata, in precedenza, presidente regionale della delegazione Toscana.

I vini “con le bollicine” rappresentano una parte importante del vastissimo ventaglio di proposte che il mondo enologico offre ai consumatori, andando dai vini frizzanti gassificati agli spumanti metodo classico, passando dagli spumanti metodo Charmat. La legislazione, in questo caso il Regolamento (CE) N. 491/2009 DEL CONSIGLIO del 25 maggio 2009, prevede queste categorie… Continua >>>

Ezio Casali, iscritto all’Albo Provinciale degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati di Cremona, insegna presso l’Istituto Tecnico Agrario Statale “Stanga” di Cremona. Si occupa di autocontrollo, soprattutto negli agriturismi, e di agricoltura multifunzionale.

La produzione di miele monoflora di tiglio in Italia è concentrata nel nord Italia, ma la purezza maggiore nel prodotto si ha nella regione Piemonte. Le quantità di miele monoflora prodotte non sono molto abbondanti ed infatti non è di facile reperimento nella grande distribuzione; anche la Cina produce e propone per l’esportazione mieli uniflorali di tiglio, probabilmente prodotti su specie a distribuzione asiatica dello stesso genere… Continua >>>

Università di Pisa – Scuola di Specializzazione in Sanità Animale, Allevamento e Produzioni Zootecniche
Titolo: Valutazione dell’attività antimicrobica di un miele di Tiglio
Candidato: Dr. Michelangelo Cecconi – Relatore: Dr. Filippo Fratini
Anno Accademico 2013-2014

La storia dell’aglio di Caraglio, chiamato localmente Aj ‘d Caraj,  è l’esperienza della mia famiglia. La coltivazione dell’aglio a Caraglio era confinata negli orti famigliari, nelle vigne della zona della collina del Castello e altre zone limitrofi. La produzione in eccesso veniva venduta nei mercati contadini di un tempo. Purtroppo le vigne, che nel passato avvolgevano tutta la collina vennero abbandonate, divelte e lasciate alla mercé della natura… Continua >>>

Sintesi della tesi di laurea di Chiara Alciati – “Analisi della filiera dell’aglio di Caraglio”
Relatore: Prof. Giovanni Peira
Facoltà di Economia – Corso di Laurea Triennale in Economia e Gestione delle Imprese

Caratteristico del miele è l’alto potere nutritivo (circa 330 kcal/100 gr.) e la velocità di assorbimento dei suoi carboidrati, inoltre presenta comprovate proprietà antibatteriche ed antiinfiammatorie nel trattamento delle ferite cutanee e in diverse patologie dell’apparato gastroenterico. Ciò è dovuto all’alta pressione osmotica, all’acidità e al perossido di idrogeno in esso contenuto. Il perossido di idrogeno (H2O2) è coinvolto in modo preponderante nell’attività antibatterica del miele… Continua >>>

Università di Pisa – Scuola di Specializzazione in Sanità Animale, Allevamento e Produzioni Zootecniche
Titolo: Valutazione dell’attività antimicrobica di un miele di Tiglio
Candidato: Dr. Michelangelo Cecconi – Relatore: Dr. Filippo Fratini