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di Alessandro Valente

I nostri nonni pastori ben conoscevano l’importanza ed il valore dei cani che custodivano le greggi. Il loro lavoro di fidati guardiani assicurava 24 ore su 24 la sorveglianza delle pecore e delle capre ed impediva quasi sempre ai predatori di sottrarre bestiame con conseguenti gravi perdite economiche. Soprattutto la scomparsa del lupo, demonizzato e perseguitato da una cultura e da esigenze di vita diverse, ha per lungo tempo reso superflua la presenza di questi preziosi ausiliari il cui mantenimento aveva comunque un costo. Recentemente la ricomparsa di questo predatore nella dorsale appenninica ha però indotto gli allevatori di bestiame a reintrodurre i cani da pastore con immediati risultati positivi. Si tratta di cani di razza autoctona (Pastori Maremmano-Abruzzesi) da sempre avvezzi a contrastare il lupo nei suoi tentativi di predare le pecore, ma non altrettanto validi nei confronti dell’orso, eccezioni permettendo.
Sulle montagne della Macedonia invece esiste un’altra razza di cane da pastore che continua ad essere impiegata da circa 2000 anni con successo nella guardia degli animali domestici anche contro gli orsi ancora numerosi in quel territorio isolato. Si tratta del Pastore di Ciarplanina, il cui nome deriva dalla catena montuosa dove è maggiormente diffuso: Sar Planina. ”La Montagna di Sara”  che dà il nome alla razza è una catena montuosa caratterizzata da una discreta altezza, oltre 2000 metri con punti che raggiungono i 2400 metri ed è costituita da altipiani ed asperità brulle, dove l’unico riparo per il pastore sono ancora muretti di pietre coperti da rami e fango.

Cane da pastore di Ciarplanina
Cane da pastore di Ciarplanina (foto A. Valente)

Per il cane non esiste riparo, né dal sole né dal vento né dalla pioggia né dalle prime nevi autunnali. Sdraiato accanto al gregge spesso in posizione dominante, il Ciarplanina sorveglia con aspetto sonnolento il lento brucare delle pecore, ma all’avvicinarsi di un estraneo o di un predatore è pronto all’intervento immediato. Non bisogna dimenticare che in quelle zone ancora così selvagge i lupi e gli orsi sono numerosi e per loro l’alternativa alimentare è estremamente limitata tanto che li spinge in inverno anche ad insidiare gli armenti chiusi nelle stalle o negli ovili dei villaggi posti più a valle. E’ quindi contro questi animali che il Ciarplanina deve svolgere la sua funzione di custode e per un tale compito deve essere dotato di grande coraggio e resistenza fisica, non disgiunti da un’autonoma capacità decisionale: infatti dal pastore riceve una carezza ed una ciotola di cibo, spesso non quotidiani, e la sua vita si svolge con il gregge.

Ciarplanina: il predatore è vicino
Il predatore è vicino (foto A. Valente)

In caso di minaccia non può attendere ordini o incoraggiamenti umani dal momento che lo scontro con i predatori avviene sovente di notte: quando avverte la presenza del lupo il Ciarplanina assume prima un comportamento (teoria della neotenìa primo livello – abbaio, esitazione nell’incedere ecc.) tendente a disorientare il predatore; successivamente se necessario lo attacca con una carica frontale condotta sino al violento impatto fisico (comportamento questo che si riscontra anche nel gioco dei cuccioloni). Questo attacco diretto, spesso non necessario verso i predatori canidi, diventa invece fondamentale nei confronti dell’orso che non viene influenzato dal comportamento iniziale del cane, non comprendendolo in quanto appartenente ad un’altra specie animale. In sostanza si tratta di un cane di grande carattere, molto affezionato al padrone ed alle sue proprietà e con un coraggio fuori dal comune. A volte nell’incontro con l’orso il cane ha la peggio, ma soprattutto quando si tratta dell’azione coordinata di due o tre Ciarplanina è l’orso che batte in ritirata!
Sostanzialmente ritengo che i cani custodi siano il migliore e più naturale metodo per proteggere le greggi e la circostanza della nuova presenza di predatori sull’arco alpino dovrebbe come conseguenza aumentarne l’utilizzo. Il Ciarplanina è sicuramente fra le varie Razze proprio la più indicata per contrastare l’orso sia per la sua mole – i maschi possono arrivare a 70 kg. di peso per 75 cm. di altezza – sia per la determinazione acquisita da un patrimonio genetico formatosi in 2000 anni di storia.

Primopiano di Ciarplanina
Primopiano di cane da pastore di Ciarplanina (foto A. Valente)

Note sull’Autore:
Dopo oltre vent’anni di Cinofilia praticata in diversi settori (Razze da Difesa, Terrier, Caccia, ecc.) l’Autore si è avvicinato al Cane da Pastore di Ciarplanina mosso inizialmente dal desiderio di scoprirne le caratteristiche così poco conosciute. Con difficoltà ha allacciato contatti con allevatori dei Paesi Balcanici che soffrono ancora dell’isolamento originato dal susseguirsi dei noti eventi bellici trascorsi, stabilendo con loro ottimi rapporti ed importando con difficoltà documentazione ed alcuni soggetti. E’ ora ben conosciuto quale allevatore di soggetti di qualità sia in quei paesi che in Austria, Belgio, Francia, Slovacchia ed Ungheria. In Italia è un punto di riferimento per gli appassionati della Razza per la quale ha scritto diversi articoli ed ha organizzato un Convegno  nel corso del 2004. Partecipa attivamente alla Cinofilia ufficiale ed è titolare unitamente alla moglie dell’Affisso “del Monte Frondoso”. E’ stato Consigliere del Gruppo Cinofilo Perugino ed è membro del Collegio Sindacale del Circolo del Pastore Maremmano Abruzzese.

Alessandro Valente ha iniziato ad occuparsi di Cinofilia nel corso dei primi anni ’70, allevando e addestrando cani da difesa per quasi 20 anni. Successivamente ha “scoperto” le razze custodi delle greggi, affascinato dal loro comportamento fedele e riservato. Alleva Pastori di Ciarplanina ed ha scritto su questa razza numerosi articoli.  www.montefrondoso.com

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