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Niente polemiche, ma nutrirsi meglio allunga la vita e proporlo a tutti frutterà parecchi soldi

di C.Maurizio Scotti

Il Sole 24Ore del 30 agosto 2017 scrive il contrario, ma due mesi fa rivistadiagraria.org pubblicava un articolo a firma Maurizio Scotti sul prossimo interesse economico: “sfamare il mondo sarà un business colossale”. L’articolo veniva ripreso da ilquotidianodaybyday.eu e quindi finiva sulle pagine di Facebook, Google plus e Twitter, facendo in pratica “il giro del mondo”.

Mentre l’articolo di Scotti valutava i termini di crescita numerica della popolazione mondiale, di evoluzione complessiva di domanda calorimetrica e di domanda alimentare, rapportandoli al contingente offerto dalle produzioni, dal calo della superficie coltivabile e dai mutamenti antropomorfi di vaste aree rurali dell’Occidente, giungendo ad affermare che l’offerta prossima alimentare a tutto tondo potrebbe dimostrarsi il “petrolio del XXI Secolo”, il Sole induce a credere che già ora ci siano parecchie eccedenze, soprattutto per quanto concerne le materie prime agricole – che a dirla con il quotidiano di Confindustria potrebbero mantenersi su quotazioni piuttosto basse a lungo -, i cereali generici ad uso diretto (riso e frumento) e molte altre fitoproteine.

Scotti, da esperto in materia, disegnava un quadro macroeconomico legato alla produzione agroalimentare in continua evoluzione non solo dal punto di vista del consumo energetico pro capite (alimentazione= energia vitale), quanto dal suo accesso libero e costante sempre e dovunque. Il Sole si sofferma sulle esigenze energetiche, esprimendo un crescendo di kilocalorie a fronte di maggiori disponibilità strutturali. Cosa che però, ora, non vediamo esistere. Cambiamenti climatici, sovraffollamento metropolitano, inquinamento ambientale, perdita di spazi irrigui e fertili a favore di insediamenti e abbandoni agrari, sono contabilità quotidiana da Osaka a Dacca, da Indianapolis a Clermont-Ferrand, da Cremona a Costanza (Romania), da Minsk a Hanoi, tanto per fare il giro da Est verso Ovest per ritornare al punto di partenza. Per non parlare di Ogm e coltivazioni “biotech farm free”, soprattutto in fatto di carni, uova, latte e derivati.

Non è ben comprensibile dove il Sole24Ore basi le sue “ricerche” e come le estrapoli in termini giornalistici, anche se espressione di un giornale autorevole e informato; tant’è che le più affermate riviste planetarie che pubblicano studi sui “movimenti antropologici legati al mondo agroalimentare” danno perfetta ragione a Maurizio Scotti e ai suoi articoli: la fame crescerà, soprattutto quella di cibo qualitativamente migliore ed energeticamente importante in un contesto bilanciato proteine-carboidrati-grassi-zuccheri-sali minerali-fibre-acqua.

Il fine? Allungare l’aspettativa di vita eludendo malattie e sindromi del passato e manco a dirlo del presente. Una simile offerta non potrà che valere migliaia di miliardi di dollari. E se non sarà un business quello…

Autore: C.Maurizio Scotti
31/08/2017

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