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di Gianni Balzaretti

Lo steeplechase è una particolare corsa di cavalli al galoppo. Si svolge normalmente in ippodromo e il relativo percorso è composto da ostacoli di vario tipo.
Le corse più importanti al mondo, sono tradizionalmente tre: il Grand National (Liverpool, Inghilterra, ippodromo di Aintree, primi di aprile), il Maryland Hunt Cup (Glyndon, Maryland, Stati Uniti, fine aprile) e il Velka Pardubicka Gran Steeplechase (Pardubice, Repubblica Ceca, primi di ottobre).
Altre importanti manifestazioni si svolgono comunque in genere dove le corse al galoppo hanno una consolidata tradizione. In Italia si corre a Settembre il Gran Premio di Merano ed è la corsa più rinomata, tra le gare di questo genere, che si svolge nel nostro Paese.

Le origini in Gran Bretagna
La caccia al cervo a cavallo ha dato origine a questa specialità nei paesi Anglosassoni.
Piaceva, ai vari lord di quei tempi, avere cavalli resistenti e veloci che percorressero le campagne, superando vari ostacoli che vi si trovavano, e potere così agevolmente inseguire le prede.
Negli anni, ai cervi, sempre meno numerosi, sostituirono poi le volpi.
Varie cacce si svolsero sia in Inghilterra che in Irlanda, a partire dalla metà del XVIII secolo. E, all’interno di queste, nacquero le prime sfide. Si correva attraverso le campagne diretti ad un punto di riferimento, spesso rappresentato da un campanile o da una torre, per poter valutare e selezionare meglio questi cavalli ‘cacciatori’. Uno scritto parla già di un incontro (correva l’anno 1752) avente una lunghezza di quattro miglia e mezzo (dalla Chiesa di Buttevant  nella contea di Cork al campanile della Chiesa di St. Leger), tra un certo Edmund Blake e un signor O’Callaghan. Un’altra di queste si disputò in Inghilterra nel 1790, tra il signor Loraine Hardy e l’On. Mr Willoughby: i cavalli, per 1.000 ghinee di premio, dovevano confrontarsi per oltre nove chilometri, da Melton Mowbray a Dalby Wood.
In Irlanda, nel 1803 si tenne “… una gara con i premi in denaro ed in aggiunta una botte di vino rosso, un barilotto di porto e un quarto di botte di rum”.
Nessuno di questi primi incontri, detti “point to point” (ossia da punto a punto) prevedeva un percorso fisso. Il cavaliere era libero di scegliersi quello che riteneva il più favorevole per giungere al traguardo.
Più tardi, vennero collocate delle bandierine per segnalare un percorso precedentemente concordato. In un match del 1813 nella contea di Roscommon (Irlanda) un documento abbozzava una rendicontazione del percorso “più di sei miglia, con ostacoli inclusi (… sei ostacoli alti cinque piedi e molti fossati)”.


Foto www.southmidlandp2p.co.uk

L’uso comune del termine steeplechase venne formalizzato dall’ Irish Racing Calendar nel 1807 per istituire una corsa di circa sei miglia con vari ostacoli costruiti all’interno di un grande spazio delimitato.
In Inghilterra la regione del Leicestershire, con i suoi lunghi recinti e la sua abbondante campagna aperta e ondulata, era diventata un luogo ideale (e alla moda) per provare cavalli che potessero correre velocemente e saltare vari ostacoli naturali. Con il passare del tempo diversi stalloni Purosangue vennero sempre più utilizzati per incroci con cavalle di vario tipo; un esempio è dato dal quarto duca di Grafton che prese la decisione di inviare un suo stallone di razza Purosangue di nome Pioneer (1804, Whiskey – Prunella) a Wakefield Lodge ad accoppiarsi con le sue fattrici. Ne approfittarono anche i proprietari vicini. Ne nacquero dei prodotti (Hunting) molto robusti e altrettanto veloci.
In generale, in Irlanda ed Inghilterra, i Purosangue sono stati considerati essenziali per l’allevamento dei cavalli Hunter. Attraverso la selezione e partendo dalle cavalle che non avevano ascendenti conosciuti – o di cui non era stato possibile risalire alla origine elencata nello Stud Book (il Libro Genealogico) – venne a formarsi, soprattutto in Irlanda, un numero sempre maggiore di cavalli con attitudini ‘predeterminate’ detti steeplechasing.
Si incominciarono nel frattempo a cercare dei terreni sui quali venne’ tracciato’ un percorso. Al suo interno vennero frapposte delle siepi e altri ostacoli, soprattutto staccionate. La prima corsa di questo tipo si tenne in Inghilterra nel 1810 a Bedford, con una lunghezza di tre miglia (un miglio corrisponde a 1609,3 metri) e con otto ostacoli alti 4 piedi e 6 pollici (circa 136 centimetri).
I cavalli iscritti in questa corsa ad ostacoli dovevano già essere Hunting certificati.
Poiché il numero di queste gare aumentavano sia in Inghilterra che in Irlanda e aumentava nel contempo la frequenza degli incidenti, si decise di formare delle commissioni che standardizzassero i percorsi e le relative difficoltà pur mantenendo una marcata matrice tipica del luogo si svolgimento.
La commissione più accreditata, la Grand National Hunt, è stata quindi istituita per la regolamentazione e il controllo di questo sport e per valutarne eventuali sanzioni.
La prima corsa del Grand National venne tenuta a Aintree, vicino a Liverpool, nel 1829.
Nel 1836, il tracciato di Aintree comprendeva venti ostacoli. Negli anni 1837-38 si svolse con condizioni leggermente diverse e con il nome The Steeplechase Liverpool. Alcune persone ritengono questa la vera data di inizio del Grand National. Altri considerano come primo evento quello dell’anno 1839, quando un sindacato composto da eminenti appassionanti assunse la direzione della corsa. Essa è stata originariamente denominata Grand Liverpool Steeplechase, cambiata poi nel 1843 in Liverpool National Steeplechase, e, infine, in Grand National nel 1847.
La gara del Grand National è stata però riconosciuta dal Jockey Club Inglese (l’Ente che ne regolamenta le corse) solo nel 1866 mentre in Irlanda, la corsa più nota, l’Irish National Hunt Steeplechase, fu riconosciuta solo nel 1869.


Foto www.reuters.com

In Irlanda, dal 1830, le corse erano tenute a Mayo, dove i cavalli portavano pesi diversi classificati in base all’età. Si correva anche a Ballinrobe, a Tuam, a Cashir e altrove. Anche in queste riunioni, a quel tempo, il fantino poteva scegliere il percorso della corsa liberamente attraverso la campagna. Bastava raggiungere e tagliare il traguardo prestabilito. Nel 1854 la prima riunione regolare ad ostacoli si tenne presso Punchestown, poi diventato il più famoso ippodromo da steeple d’Irlanda. Nel 1861 tramite il Races Punchestown vennero riorganizzate corse importanti come The National Hunt Kildare. Si correva anche a Fairyhouse, vicino a Dublino, e a Ballybrit vicino Loughrea.
Il premio più importante si svolgeva sulla distanza di 3 miglia e 5 furlong (Irish Grand National) e venne inaugurato nel 1870 a Fairyhouse. Anche Cheltenham è un importante luogo di corse.
Oggigiorno si considera il Grand National Inglese come il campionato degli steeplechase.
In Gran Bretagna, fino all’anno 1882, la scelta del numero e il tipo di ostacoli erano lasciati alla discrezione degli organizzatori della varie corse. Da quell’anno è il The National Hunt che le regolarizza, specificando per le varie gare, le lunghezze, il numero minimo e il tipo di salti (siepi, staccionate, fossi, riviere,terrapieni, etc.).
Ancora oggi, sul continente Europeo (con qualche eccezione per la Francia), i cavalli che di solito non riescono bene nelle corse in piano vengono indirizzati, se hanno determinate caratteristiche, alle corse in ostacoli. Il cavallo di nome Wrack (1909, da Robert le Diable e da Baciccin) ha dapprima corso bene in piano, e poi ha guadagnato molto di più in ostacoli, vincendo sei delle sette corse disputate, prima di essere esportato negli Stati Uniti. E’ ricordato come un buon padre di corridori negli Stati Uniti (stallone leader per numero di vincitori nel 1923, 1930, 1931). Suo figlio, Petee-Wrack, generato in America, ha poi vinto il Grand National. Suo fratello Jones il Maryland Hunt.
Nei paesi Anglosassoni si cerca invece di allevare cavalli di adeguata genealogia da avviare direttamente alla carriera delle corse ad ostacoli.

I point to point

Nel 1913 l’associazione chiamata Master of Hounds Point-to-Point venne istituita per disciplinare e organizzare le riunioni. Nel 1937 i point to point sono stati inglobati dal Comitato National Hunt.
Ad oggi, in Inghilterra, i point to point rivestono ancora un ruolo importante.
In queste gare non è consentita la partecipazione ai cavalieri professionisti (fantini).  Lo scopo è quello di essere utilizzate come ‘prove per l’addestramento’  rivolte sia ai cavalli che ai cavalieri.
Possiamo annoverare tra i vincitori del Cheltenham Gold Cup e del Grand National (ad esempio  Teal, Merryman II, The Dikler etc.) cavalli che hanno iniziato la loro carriera di saltatori proprio nei point to point. 

Francia
In Francia, un certo numero di aristocratici incominciò le prime riunioni in un cross-chase vicino a Vincennes nel 1865. Lo steeplechasing francese è stato fortemente influenzato dai giovani fantini inglesi.  Corse di Cross-country del tipo ‘inglese’ si sono tenute nel 1820 vicino a St. Germain, e incontri di point to point apparvero nei programmi delle gare negli anni 1830 e ’40.
Va fatto notare che dapprima queste gare furono in gran parte contestate dagli ufficiali di cavalleria e dalla classe aristocratica.
Inizialmente le corse agli ostacoli venivano considerate vere e proprie ‘sfide’, come avveniva in Gran Bretagna, fra i proprietari francesi di cavalli e gli allevatori. Ogni tanto qualche bravo cavallo veniva iscritto ad Aintree per competere nel Grand National (uno di questi, Lutteur III, vinse nel 1909; pure il vincitore del 1865, Alcibiade, è stato allevato in Francia).
La Société des Steeple-Chase de France è stata fondata nel 1863 per regolamentare le corse e, come in Inghilterra, per tentare di controllarne gli abusi. Un decennio più tardi ad Auteuil, a Parigi, è stato costruito il primo ippodromo attrezzato. Sia il Grand Steeple-Chase de Paris che la Grande Course des Haies d’Auteuil sono nate nel 1874. Il percorso attuale segue una figura a forma di grande otto e i cavalli possono correre in entrambe le direzioni (in senso orario e antiorario). Le imponenti siepi sono composte da ligustro morbido.
Oggi, in Francia (ed anche in Italia), la vincita media in denaro per queste gare è più elevata che in Gran Bretagna. La velocità è sempre stata una componente essenziale, mentre viene richiesta ai cavalli solo una relativa modesta capacità di salto. I Francesi hanno selezionato una particolare razza chiamata AQPS (Autres de que Pur Sang) ma nessuno di questi, sino ad ora, ha avuto successo nel Grand National.
I saltatori francesi hanno partecipato spesso in Italia al Gran Premio di Merano (anche vincendolo varie volte).

Stati Uniti
Negli Stati Uniti lo steeplechase fu introdotto dal Washington Jockey Club in una gara a Washington DC nel 1834. Dopo la guerra civile, questo tipo di corse divenne una presenza costante a Jerome Park (New York). Corse di siepi e gare ad ostacoli si corrono oggi in tutti gli States, da San Francisco alla Louisiana.
Nel 1895 l’associazione National Steeplechase Hunt fu costituita, come in Gran Bretagna, per disciplinare lo sport.
Nel 1899 l’American Grand National Steeplechase si corse al Morris Park (dove si corrono ora anche le Belmont Stakes).
Negli anni 1920 e ’30 le corse ad ostacoli furono caratterizzate da proprietari di cavalli che utilizzarono fantini ed allenatori dilettanti. Conseguenze della crisi…
Nel 1940 solo gli ippodromi di Belmont Park, Saratoga e Acqueduct furono assegnatari di corse con siepi. Le poche altre si tennero a New York, nel Maryland e nel Delaware. Erano ancora anni bui…
Dopo la seconda guerra mondiale, lo stepleechase  promosse con maggiore sostegno  anche la programmazione di importanti gare amatoriali a Fair Hill (Maryland) ed a Rolling Rock (Pennsylvania).
Il Maryland Hunt Cup (istituito nel 1894) e il Virigina Gold Cup (istituito nel 1923) sono le famose gare ad ostacoli che si compongono di solide staccionate in legno (derivate dalle consuetudini locali) e sono a tutt’oggi ancora più ‘tipiche’ di quelle del Grand National. Occorre però precisare che si effettuano, anche attualmente, in aperta campagna e non su una pista erbosa.
Il Maryland Hunt Cup è considerata la prova più dura per cavallo e cavaliere negli Stati Uniti, con ventidue resistenti ostacoli naturali, difficili da saltare (le famose staccionate formate da robuste traverse) su 4 chilometri di terreno ondulato con diversi tipi di fondo.
Due vincitori di questa gara, Ben Nevis II e Jay Trump, sono stati anche vincitori del Grand National di Aintree, in Inghilterra.
Altra corsa molto importante è l’American Grand National che si svolge a Far Hills, nel New Jersey.

Pardubice – Rebubblica Ceca
Pardubice è una cittadina (circa 90.000 abitanti) della Repubblica Ceca bagnata dal fiume Elba. E’ situata
nella Boemia orientale. Possiede un magnifico ippodromo nelle vicinanze dell’aeroporto.
Il locale Club della Caccia istituì la prima corsa il 14 Ottobre 1842.
Il 5 Settembre 1874 prendeva il via il Grande Pardubická Steeplechase First con la partecipazione di 14 cavalli. Solo sei cavalli giungevano al traguardo. Il vincitore, che aveva sei anni, si chiamama Fantome ed era cavalcato da un fantino inglese, Sayers.
Nel 1883 il vincitore, Conte Carl Kinsky, in sella alla mezzosangue Zoedone (da Osvestry, Miss Honiton) vinceva anche il Grand National di Aintree.
Il 20 ottobre 1946 la corsa assumeva la denominazione di Velka Pardubická Steeplechase e celebrava la riapertura e la ricostruzione, dopo i danni della guerra, con la presenza di 60.000 persone.
1956 -1962 In questi sette anni la vittoria arrideva consecutivamente a vari fantini ma sempre di nazionalità Russa. Nel 1963, per la gioia del pubblico di casa, si interrompeva l’egemonia straniera e la vittoria andava al cavallo Koran montato da Frantek Vitek.
1968: la gara non veniva effettuata a causa dell’invasione sovietica della Cecoslovacchia. Riprendeva però subito l’anno dopo.
Il 10 Ottobre 1990, la prima edizione dopo la caduta del regime comunista, veniva sponsorizzata dalla Ceska Pojistovna Insurance Company.


Foto www.martinsekanina.com

Da quel momento l’evento assume, grazie ai mezzi di diffusione, un grande impatto mediatico. L’attuale percorso ha una lunghezza di seimilaseicento metri, si compone di 31 ostacoli ed è una delle gare più lunghe in Europa continentale (è seconda solo al Grand National). Pur svolgendosi interamente in ippodromo, ha diversi tratti di terreno ‘arato’ da attraversare. La selezione è durissima. Il cavallo e il cavaliere che riescono anche solo finire la gara sono spesso considerati al pari dei vincitori.

Gianni Balzaretti, istruttore di 3° livello della Federazione Italiana Sport Equestri e tecnico C.O.N.I., è autore di diversi articoli e pubblicazioni sulla storia dell’equitazione, Purosangue Inglesi, concorso completo di equitazione. Attualmente insegna presso la Società Ippica Novarese.

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