Condividi l'articolo
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  

di Daria Carnicella e Giuseppe Giunta

Anche e soprattutto durante la “terza età” la riabilitazione diventa fondamentale.

Il cane anziano passa molto del suo tempo dormendo e diventa inevitabilmente più sedentario…

Grazie ai progressi della medicina veterinaria, a un’alimentazione corretta e al miglioramento delle condizioni igieniche, l’aspettativa di vita negli animali d’affezione è notevolmente aumentata. Con l’invecchiamento però, la capacità dell’organismo di far fronte alle malattie e alle aggressioni esterne viene alterata, quindi se da un lato ci troviamo nella condizione di poter godere di più della compagnia dei nostri amici, dall’altro entriamo nell’ottica di dover provvedere ai loro bisogni di “cani anziani” con cure adeguate. Il tutto senza mai sottovalutare l’attività fisica, che ad una certa età deve essere studiata in base a numerosi fattori, in primo luogo la forma del nostro amico a quattro zampe.

UN DIVERSO STILE DI VITA
Un bilancio iniziale della salute del paziente anziano è sicuramente il primo passo per poter approntare un piano di riabilitazione, se necessario, o anche solo di attività “sportiva” adatta alla terza età. Sarà basilare per migliorare le condizioni di vita del cane anziano, senza scordare la possibilità di aiutarlo a ritornare autosufficiente in caso di patologie neuro-muscolari o muscolo-scheletriche. I primi sintomi che il proprietario deve collegare alla vecchiaia del proprio animale sono: sonnolenza, difficoltà di movimento, respirazione affannosa, mancanza di equilibrio, incontinenza. Da qualche anno i proprietari cercano di seguire in modo consapevole la crescita, l’età adulta e la vecchiaia del proprio animale aumentandone così la loro speranza di vita. Il cane invecchiando è soggetto a una riduzione delle funzioni metaboliche con conseguente diminuzione del fabbisogno energetico, disidratazione dei tessuti, diminuzione del potere termoregolatore e tendenza al sovrappeso. Il sistema immunitario, poi, diminuisce la sua efficienza rendendo l’animale maggiormente predisposto a malattie di origine virale. La cute si modifica perdendo elasticità, il pelo si dirada e perde morbidezza, i tumori cutanei diventano più frequenti. La funzionalità epatica diminuisce, e anche l’apparato respiratorio subisce modificazioni, come l’apparato cardiocircolatorio. L’apparato muscolo-scheletrico è sicuramente – e ciò è facilmente riscontrabile anche a occhio nudo – quello che subisce i danni più evidenti. Le masse muscolari, infatti, si riducono, e la diminuzione funzionale può, a un esame più attento, rivelare un’atrofia delle fibre muscolari. Molto spesso questa diminuzione è dovuta alla riduzione del movimento: il cane anziano di solito è poco motivato e la solita passeggiata quotidiana diventa faticosa, il proprietario non riesce a stimolare l’animale e si lascia impietosire dalla pigrizia del proprio cane riducendo sempre più le passeggiate ai brevi tratti necessari solo per espletare le funzioni fisiologiche. Le patologie del sistema nervoso, nel cane anziano, sono caratterizzate prevalentemente da affezioni degenerative, disturbi vascolari e tumori. L’invecchiamento delle cartilagini comporta, invece, importanti modificazioni dello scheletro: l’artrosi, la lassità del tessuto muscolare e la perdita di elasticità della lamina ossea possono aumentare le sollecitazioni meccaniche a danno delle articolazioni. La funzionalità renale perde progressivamente il suo potere. Per queste ragioni il piano di attività fisica deve tenere presente e adattarsi al soggetto per cercare di prevenire l’insorgere o l’aggravarsi di alcune patologie e naturalmente considerare le possibili alterazioni degli organi dovuta all’età. In questo caso anche per quel che riguarda la pertanto sia la riabilitazione, sia la normale attività fisica, occorre procedere gradualmente, monitorando attentamente l’animale durante le varie fasi dell’attività : prima, durante e dopo ogni esercizio. La prudenza in fisioterapia si impone in ogni occasione, ma naturalmente aumenta quando si tratta di animali in età avanzata. 

UN CENNO ALL’ALIMENTAZIONE
Per quanto riguarda la qualità degli alimenti, non risulta che il cane in età geriatrica abbia necessità particolari, mentre sotto l’aspetto quantitativo i fabbisogni devono essere modificati in quanto l’attività sportiva è sicuramente ridotta. A questo proposito però è importante sottolineare che il cane anziano che inizia una terapia riabilitativa avrà bisogno di integrazioni particolari. Numerosi fattori predispongono i cani anziani all’obesità, tra questi naturalmente la diminuzione del movimento risulta avere un ruolo di primaria importanza. Per questo motivo il consiglio per mantenere il cane in buona salute e prevenire l’obesità, è sicuramente quello di fargli praticare attività fisica controllata e possibilmente in scarico per non aggredire le articolazioni. Ottima, per esempio, l’idroterapia che riveste senza ombra di dubbio il ruolo primario, considerando anche i benefici di questa attività motoria sull’intero sistema cardio-vascolare.

I PROBLEMI A CARICO DEL MIDOLLO SPINALE
Con l’età possono comparire malattie del midollo spinale che si possono distinguere in : compressive e degenerative. Di qualunque tipo sia la compressione che viene esercitata sul midollo spinale, le manifestazioni cliniche dipendono dal grado di schiacciamento. Se la compressione è debole avremo prima una manifestazione di atassia e successivamente una paresi, mentre una compressione più marcata determinerà il manifestarsi di paralisi, una lesione grave causerà la perdita di sensibilità al dolore. Siccome le masse muscolari e la conduttività nervosa possono ridursi a causa dell’invecchiamento, occorre per il terapista avere una diagnosi esatta della patologia risultante dall’esame neurologico e ortopedico al fine di poter considerare anche eventuali patologie delle ossa e delle articolazioni. La cosiddetta sindrome della cauda equina comprende, per esempio, un insieme di segni clinici che coinvolgono gli ultimi segmenti lombari e sacrali della colonna, con manifestazioni di paresi/paralisi flaccida del posteriore che possono coinvolgere anche gli sfinteri. Il medico veterinario valuterà la possibilità di intervenire chirurgicamente in base allo stato generale del cane. In ogni caso l’intervento fisioterapico riveste un’enorme importanza dal punto di vista riabilitativo del soggetto affetto da questa patologia. Per quel che riguarda le manifestazioni cliniche di una patologia che interessa il sistema nervoso periferico si può parlare di ipotonia, ariflessia e atrofia muscolare che si instaura velocemente. In questo caso, per ciò che concerne la fisioterapia, l’indicazione è rappresentata dalla magnetoterapia per la rigenerazione del tessuto nervoso, elettrostimolazione e terapia manuale per combattere l’atrofia muscolare. 

I PROBLEMI DI OSSA E ARTICOLAZIONI
Sia l’apparato scheletrico che quello articolare, nel cane anziano subiscono delle degenerazioni come l’artrosi e la rottura del legamento crociato anteriore, anche per il cane, come del resto succede per l’umano, la fisioterapia può aiutare con esercizi di mobilizzazione attiva e passiva, magnetoterapia contro il dolore e idroterapia per mantenere attiva la muscolatura senza forzare le articolazioni. Il cane immerso in piscina, infatti, perde circa l’80% del proprio peso e si può muovere liberamente compiendo esercizi che interessano tutti i muscoli del corpo. Occorre anche ricordare che il cane anziano reagisce più lentamente agli stimoli esterni, passa maggior tempo dormendo, diventa pigro e molto spesso si rifiuta di fare la solita passeggiata quotidiana. E’ da rilevare, infatti, che proprio in questo periodo della vita del cane, molti proprietari affermano che il loro quattrozampe è diventato triste e spesso si isola. Anche in questo caso la fisioterapia può aiutare con il massaggio a ristabilire l’equilibrio psico-fisico del cane, il quale di solito, accetta il massaggio dimostrando al terapista di gradire le manipolazioni manifestando una natura più serena e un carattere più fiducioso. Il massaggio contribuisce alla capacità del corpo di funzionare efficacemente , permette di accelerare la guarigione, trasmette un impatto positivo, migliora la circolazione sanguigna e linfatica e risolve numerosi problemi muscolari. Inoltre il massaggio possiede una forte influenza rigeneratrice sul cane e si può applicare con ottimi risultati anche su soggetti debilitati.


Andrea Collini di Pinzolo con Fox (foto Marco Salvaterra)

Daria Carnicella è laureata in Medicina Veterinaria presso l’Università di Bari, dove lavora con il ruolo di Dottorando di ricerca presso di Sanità e Benessere degli Animali. E’ abilitata all’esercizio della libera professione di Medico Veterinario. Curriculum vitae >>>
Giuseppe Giunta è Medico Veterinario libero professionista a Bari.

image_pdfimage_print

Condividi l'articolo
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •